Campagna "Due gesti per la vita"
Il 1 Aprile 2012 è partita la Campagna di comunicazione “Due gesti per la vita”, diffusa in tutta l’area del Mugello e mirata a sensibilizzare i cittadini sull’importanza di dare soccorso immediato a chi sia vittima di un arresto cardiaco.
Il messaggio è di fondamentale importanza: il riconoscimento di un attacco di cuore, l’immediata telefonata al 118 ed il massaggio cardiaco possono salvare una vita.
Come recita lo spot, ciascuno di noi, con le sue mani “può anche salvare una vita”. Infatti le linee essenziali della rianimazione cardiopolmonare (RCP) possono essere praticate da chiunque anche senza il ricorso ad un addestramento particolare.
Quando un adulto viene colpito da arresto cardiorespiratorio la sua sopravvivenza dipende soprattutto dalla possibilità che un testimone pratichi le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Sfortunatamente in oltre due terzi dei casi non viene praticata una RCP immediata, che risulterebbe invece essenziale per offrire minuti in più di sopravvivenza in attesa dei soccorsi sanitari.
La maggioranza dei testimoni di un arresto cardiaco non reagisce attivamente per timore di provocare un danno al paziente: per facilitare il coinvolgimento attivo del testimone sono state semplificate le manovre di rianimazione alle due essenziali ed efficaci nei primissimi minuti : “Chiama il 118 e premi forte e veloce in mezzo al petto”.
La semplificazione permette una più ampia diffusione delle abilità minime efficaci rispetto ai sistemi didattici tradizionali o in uso.
Manifesti, locandine e pieghevoli informativi, diffusi in tutta l’area del Mugello | ||||||||
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Un arresto cardiopolmonare può succedere a chiunque e ovunque. Per salvare una vita possono bastare due gesti: è “questione di Core”.
Alcuni dati:
- Nelle aree urbane l’80-85% delle vittime di arresto cardiaco muoiono prima di raggiungere l’ospedale . La mortalità aumenta nelle aree extraurbane .
- La sopravvivenza dipende dalla rapidità di un intervento corretto e dallo stretto coordinamento fra gli attori e il sistema sanitario di emergenza-urgenza (“Catena della sopravvivenza”).
- La Rianimazione Cardio Polmonare di Base è il fattore che maggiormente incide sull’esito (ogni minuto che intercorre fra l’inizio dell’evento e la RCP determina una riduzione del 10% della sopravvivenza).
- Una RCP eseguita correttamente può raddoppiare o triplicare la possibilità di sopravvivenza della vittima
- Anche la forma semplificata di RCP (Rianimazione cardiopolmonare “con le sole mani”, o hands-only CPR) eseguita dal testimone di un arresto cardiaco può essere efficace, ed il suo insegnamento viene raccomandato dall’American Heart Association
- Le ultime e recenti linee guida internazionali sulla Rianimazione Cardiopolmonare sottolineano l’importanza di strategie di educazione volte a diffondere abilità in caso di Arresto Cardio Respiratorio.